Crostata al semolino con cioccolato fondente

Dovrei dire la crostata al semolino di Paola. Questa ricetta è stata passata da una vicina di casa a mia mamma circa 16 anni fa, da allora la preparo spesso e quando sono invitata a qualche cena e chiedo cosa porto in genere la risposta è: "la crostata al semolino".

Effettivamente è molto buona, specialmente (secondo me) se viene mangiata quando la cioccolata è ancora calda.

Ingredienti e dosi

Per la pasta frolla:

200 gr di farina

100 gr di zucchero

100 gr di burro

3 tuorli d'uovo

1 pizzico di sale

1 limone (la buccia grattugiata)

Per la crema di semolino:

1/2 litro di latte

4 cucchiai di zucchero

40 gr di semolino

2 tuorli d'uovo

Per la copertura:

400 gr di cioccolato fondente

Q.B. di latte o panna

Preparare la pasta frolla: mettere in una ciotola il burro a tocchetti con la buccia del limone grattugiata, versarci sopra lo zucchero e strizzare velocemente con le mani fino a quando non si sono amalgamati tra di loro.

Prendere i tuorli ed aggiungerli al composto mescolando grossolanamente. Preparare sulla spianatoia la farina a fontana che avremo setacciato con un pizzico di sale e versarci dentro il composto compattando velocemente.

Avvolgere nella carta trasparente e fare riposare in frigorifero per 1/2 ora.

Preparare la crema: portare a bollore il latte, nel frattempo in una casseruola mescolare 4 cucchiai di zucchero, il semolino ed i tuorli, unire al latte e rimettere sul fuoco per una decina di minuti mescolando con un cucchiaio di legno.

Rivestire con la frolla uno stampo da crostata e versarci dentro la crema, infornare a 190° per 10 minuti, poi abbassare il foro a 170° e cuocere per circa 30 minuti.

Lasciare raffreddare il dolce a temperatura ambiente.

Sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria con un goccio di latte o di panna in modo che la cioccolata non si rapprenda una volta fredda, e versarlo sopra la crostata.

Una cosa molto importante quando si cuoce la pasta frolla lo stampo, al contrario di come si sente sempre dire, deve essere imburrato in modo da far cuocere bene anche la parte inferiore (Montersino docet)